Il cambiamento in psicoterapia.

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Molte volte ci si chiede come possa avvenire il cambiamento facendo una psicoterapia.
Cominciamo con il dire che nessuno di noi nasce con i problemi di tipo psicologico per cui normalmente ci si reca dallo psicologo. Quando ci rendiamo conto di essere preda dei nostri disturbi e che sono loro a guidare la nostra esistenza, allo normalmente ci si rivolge ad un professionista. Per questo il sintomo psicologico può essere assimilato alla spia rossa che si accende sul cruscotto della nostra automobile: ci sta segnalando che qualcosa non va e che bisogna prendere provvedimenti.
Una volta capito che c’è un problema e che bisogna fare qualcosa, se ci si rivolge ad un bravo psicoterapeuta, inizia il processo di guarigione. Che possiamo dividere in varie componenti.
Prima di tutto si instaura tra psicologo e paziente una relazione terapeutica, cioè ci si conosce, si impara a fidarsi uno dell’altro e ad aprirsi completamente. Questo è molto importante perché pian piano il paziente si renderà conto che ci si può avvicinare a qualcun’altro senza essere feriti, anche se ci si espone completamente. In effetti per molte persone è la prima volta che si possono raccontare i propri segreti più profondi, senza il timore che vengano usati contro di loro.

Ovviamente un grosso cambiamento alla nostra vita lo darà l’andare alla ricerca di tutti quei traumi, che normalmente si celano nella nostra infanzia e che hanno influenzato così pesantemente la nostra crescita, ma per questo argomento rimando all’articolo “Perché gli psicologi sono “fissati” con il ruolo dei genitori e con l’infanzia?”.

Inoltre avere uno spazio personale, esclusivo, per sfogarsi, dove si ha la certezza di essere ascoltati, senza il pericolo di essere criticati o giudicati per le nostre convinzioni è per molti di noi un’esperienza nuova. Questo tra l’altro ci aiuta a capire il nostro vero valore, per combattere la scarsa autostima che accompagna molte delle persone che si rivolgono ad uno psicoterapeuta, convinte di non valere abbastanza, di non essere abbastanza interessanti…

Infine una volta rimossi, nei modi appena descritti, i motivi del nostro malessere, normalmente la maggior parte dei sintomi tende a sparire automaticamente visto che non ha più ragione di esistere.

Grazie all’impegno e a qualche nuova strategia, ci si ritroverà ad essere la persona che avremmo sempre voluto.

Studio Andrea Bragalone – Olga Donato | Psicologia e Psicoterapia a Roma

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Intraprendere una psicoterapia è una delle pochissime cose che possiamo fare per noi stessi, che però si ripercuote positivamente su tutti quelli che abbiamo attorno

E’ una fase di rinascita in cui finalmente sentiamo che tutte le tessere del puzzle tornano al loro posto.

La sensazione di malessere associata ad un disturbo di origine psicologico, tende sempre di più a crescere e a impadronirsi della nostra vita. Una psicoterapia può risolvere il problema senza l’utilizzo di farmaci, e farci tornare padroni di noi stessi.

Avrai spesso pensato di rivolgerti a uno psicoterapeuta per risolvere, una volta per tutte, quei problemi che appesantiscono la vita di tutti i giorni.

All’inizio si comincia un percorso di terapia perché stiamo male. Con il progredire del cammino ci si rende conto che si è trattato di una delle decisioni più significative della nostra vita, in grado di renderci la eprsona che da sempre avremmo voluto essere.

Il dott. Andrea Bragalone e la dott.ssa Olga Donato ricevono nello studio di via Caprolano 36 Roma, a 500 m dalla stazione metro C Giardinetti, vicino a via Casilina, Torre Gaia, Tor Vergata, Torre Nova, Torre Maura.

Gli specialisti, ognuno con le proprie competenze specifiche, possono aiutarti a ristabilire una qualità di vita che ormai pensavi di aver perso per sempre.

Intraprendere una psicoterapia è una delle pochissime cose che possiamo fare per noi stessi, che però si ripercuote positivamente su tutti quelli che abbiamo attorno, è un momento di rinascita in cui finalmente sentiamo che tutte le tessere del puzzle tornano al loro posto.

LA PRIMA CONSULENZA E’ GRATUITA
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Lo studio si trova in

Via Caprolano 36 – 00133 Roma
a 500 metri dalla fermata metro C Giardinetti

Andrea Bragalone
Tel. 3397402899
andrea.bragalone@alice.it

Olga Donato
Tel 339.1069762
olgadonato077@gmail.com

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Perché gli psicologi sono “fissati” con il ruolo dei genitori e con l’infanzia?

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Molto spesso quando un terapeuta inizia una nuova psicoterapia, e comincia a fare domande sull’infanzia del paziente, e su come i suoi genitori si comportavano con lui, dopo le consuete risposte (infanzia felice, genitori amorevoli) in genere il paziente fa dei commenti sulla presunta fissazione degli psicologi sull’infanzia e, appunto sul ruolo dei genitori.

Certo visto da fuori può sembrare che ci sia un accanimento nei confronti di questi due argomenti, ma solo perché si tratta di motivi veramente importanti. In effetti è quello che ha fatto di noi quello che siamo. Ormai tutti gli psicologi dell’età evolutiva sono concordi nel riconoscere una correlazione tra accudimento infantile e personalità dell’adulto. Addirittura è possibile prevedere di che tipo di patologia soffrirà l’adulto osservando lo stile di attaccamento del bambino. Per stile di attaccamento gli psicologi intendono semplicemente il tipo di relazione tra madre e bambino nei primi anni di vita di quest’ultimo.

Normalmente  noi siamo inclini a fare dei grossi sconti ai nostri genitori su tutte le loro carenze mentre tendiamo a esaltare le cose che hanno fatto per noi. È abbastanza comune sentire frasi del tipo: questa qualità la devo a mia madre o in questo sono tutto mio padre, ma solo relative a caratteristiche positive. Mentre se qualcuno ci fa notare che abbiamo gli stessi vizi e le stesse carenze dei nostri genitori, in genere andiamo su tutte le furie. Non a caso è un classico argomento di lite tra coniugi.

Effettivamente  quando si vanno ad analizzare i fatti, per esempio i ricordi dell’infanzia, in modo puntuale, in genere salta fuori la dura realtà con frasi tipo: “veramente non ricordo che mia madre mi abbia mai baciato o dato una carezza” oppure “mio padre stava tutto il giorno al lavoro, e quando tornava era stanco e non poteva essere disturbato, non credo abbia mai giocato con me”, in genere dette dal paziente come se si trattasse di una cosa comune. In effetti sta parlando della sua normalità, e come non ci siamo mai chiesti perché mangiamo con coltello e forchetta invece che con le bacchette, non ci siamo mai chiesti se fosse normale che nostra madre non ci abbia mai dato un abbraccio: è così e basta.

Fare un percorso di psicoterapia psicoanalitica vuol dire anche squarciare il velo di omertà che copre i ricordi penosi della nostra infanzia, per vedere finalmente i nostri genitori come persone reali, con i loro pregi e i loro difetti, e non come dei supereroi senza macchia e senza peccato.

Da questo nasce questa fissazione degli psicologi ; perché senza ricostruire la nostra infanzia, il clima nel quale siamo cresciuti, il rapporto con i nostri genitori, è impossibile fare un percorso di questo tipo.

 

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